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Black Mirror Bandersnatch e Netflix possono essere il futuro
Lo scorso 28 dicembre sarà ricordato come una data storica e non solo perché ricorre il compleanno del cinema.
La piattaforma streaming Netflix ha segnato di fatto un cambiamento radicale, lanciando Black Mirror Bandersnatch.
Il primo film interattivo disponibile sul catalogo video di Reed Hastings ha colto nel segno, suscitando tanto clamore e dibattito tra gli addetti ai lavori e appassionati.
Il mondo del web come sempre si è spaccato in due fazioni: c'è chi parla senza mezzi termini di capolavoro ed altri che invece restano fedeli al caro e vecchio film, definendolo una vera e propria cafonata.
Nella pausa pranzo, anche nell'ufficio di Netminds si è aperto un confronto sul film del regista David Slade, visto che il protagonista è un programmatore di videogiochi.
Ed un'analisi accurata, al di là del prodotto finale, ci porta a pensare che Bandersnatch rappresenti il futuro dell'intrattenimento, se supportato da un colosso come Netflix.
Prima di arrivare alla conclusione finale però andiamo a scoprire alcune chicche che hanno caratterizzato la pellicola.
Bandersnatch Black Mirror, la trama
Scrivere una trama quando si tratta di un film interattivo non è affatto semplice.Questo perché il protagonista anziché seguire un percorso lineare, è sottoposto a numerose scelte.
Ogni bivio porta dunque ad una reazione differente da parte dei protagonisti.
Basta pensare che il film può durare dai 40 ai 150 minuti, a seconda delle varie opzioni.
Il girato complessivo della pellicola ammonta a 312 minuti, una mole di lavoro pazzesca per tutto il cast.
Ma torniamo alla trama, cercando almeno per il momento di evitare spoiler e di prendere in considerazione scene che tutto sommato si verificheranno nei minuti iniziali.
Siamo nel 1984 e Stefan Butler è un programmatore di appena 19 anni che vive insieme al padre Peter.
Il ragazzo prodigio sta lavorando ad un videogioco innovativo per l'epoca, basato sul libro game scritto da Jerome F. Davies, appunto Bandersnatch.
Un'avventura che sottoporrà, proprio come per chi sta guardando il film, il videogiocatore a diverse scelte.
La presenza di multi percorsi è la novità che fa innamorare del progetto Mohan Thakur, il proprietario della società Thuckersoft.
Ed è proprio qui che Stefan conoscerà il suo idolo Colin Ritman, autore dei videogiochi preferiti dal protagonista.
Colin è di gran lunga il personaggio più misterioso: sembra avere chiaro il quadro generale, di essere in totale controllo e nel flusso giusto.
Black Mirror: Bandersnatch presenta almeno 5 finali, più uno segreto... (SPOILER ALERT!)
Occhio, questo è il paragrafo dove spoileriamo i possibili finali che manco Caparezza in Kevin Spacey, quindi se avete intenzione di guardare il film, proseguite con la lettura del prossimo blocco di testo.Nel giorno della sua uscita Netflix ha rilasciato un comunicato, annunciando 5 finali possibili a seconda delle scelte che gli spettatori prenderanno nel corso del film. Andiamo ad elencarli, svelando anche quello segreto...
Bandersnatch riceve 0 stelle
Il primo bivio che si presenta, oltre ai cereali per colazione o la musica da ascoltare sul pullman, è quello riguardante la pubblicazione del gioco.
Il proprietario Mohan Thakur propone a Stefan di programmare il gioco nell'azienda, affiancandogli un team per completare il gioco entro dicembre.
Accettando la narrazione riprende dopo alcuni mesi: Bandersnatch rispetta i tempi di pubblicazione ma rappresenta un vero e proprio flop.
La recensione riceve 0 stelle, le parole di Colin si rivelano profetiche "percorso sbagliato".
Rompere il computer
La vita di un programmatore non è affatto semplice.
E almeno in due circostanze nella mente di Stefan avanza l'ipotesi di compiere una pazzia.
Il test di Bandersnatch non va a buon fine ed il computer si blocca.
Da qui la possibilità di distruggere il computer, rovinando l'intero lavoro e oppure di rispondere al padre: solo questa opzione darà vita ad un altro possibile scenario.
Prendere le pillole o suicidarsi
Proseguendo con la storia, Peter porta il figlio fuori lo studio della sua terapista, la dottoressa Haynes.
Anche qui Stefan si troverà di fronte ad una scelta.
Accettando di entrare nello studio, la terapista gli prescriverà una dose superiore di farmaci che già abitualmente assume.
Tornato a casa, ecco l'ennesimo dubbio amletico: prendere le pillole o buttarle nel water?
Solo scegliendo la seconda opzione la storia prosegue, altrimenti prendendo le medicine il gioco sarà pubblicato ma prenderà un punteggio di appena 2,5 stelle: "un gioco senza infamia e senza lode".
Rifiutando la visita dalla dottoressa, Stefan seguirà il suo idolo Colin Ritman, che lo aiuterà ad uscire dal buco.
Questo grazie all'uso di marijuana ed assumendo acidi: è in questo momento che Colin parla di universi paralleli, di linee temporali parallele che ricordano tanto Lost, una delle serie tv più seguite di sempre...
Per dimostrare la sua tesi propone di compiere una pazzia: buttarsi dal terrazzo!
Ma chi compirà questo gesto? Se a farlo sarà Stefan la storia termina, se invece sarà Ritman la trama prosegue...
Netflix o commettere un omicidio
Si scopre che il suicidio di Colin non è che un incubo del protagonista che si sveglia di soprassalto.
La storia ci riporta alle medicine da assumere, ma in questo caso è certo che Stefan se ne sbarazzerà.
Il ragazzo continua la programmazione del videogioco ma ad un certo punto sopraggiunge il consueto blocco e quindi: rovesciare il tè sul computer oppure distruggerlo?
In entrambi i casi, Fionn Whitehead volto anche di Dunkirk, andrà in escandescenza, comprendendo che le sue azioni sono scelte da chi lo osserva da dietro lo schermo.
Da qui, a seconda delle varie scelte fatte, si aprono diversi scenari: da P.A.C.S, il piano del governo per controllare i suoi cittadini al simbolo che fece letteralmente impazzire l'inventore di Bandersnatch, fino alla possibilità di scegliere proprio Netflix.
Se scegliamo quest'ultima opzione, il computer incomincerà a parlare con Stefan, affermando la presenza di spettatori che lo stanno osservando su una piattaforma streaming del 21° secolo.
Sconvolto dagli eventi, il programmatore torna dalla sua terapista, raccontando l'accaduto.
La dottoressa Haynes a questo punto sottolinea che se la sua vita fosse realmente un prodotto d'intrattenimento, sarebbe decisamente più movimentata e meno drammatica.
Da qui la possibilità di poter ingaggiare un duello con la psicologa stile kung-fu oppure uscire dalla finestra.
In questo caso ci ritroveremo su un vero e proprio set di Netflix, dove la regista ricorda all'attore di dover combattere, mentre Stefan sembra essere in evidente stato confusionario e comprendere che quello che stava vivendo non era di certo un film.
Se facciamo un passo indietro e dunque scegliamo il simbolo di Bandersnatch invece sopraggiungerà l'omicidio del padre.
Se la nostra scelta sarà fare a pezzi Peter, Stefan riuscirà nel suo intento.
Bandersnatch sarà finalmente pubblicato e raggiungerà la recensione perfetta: 5 stelle su 5.
Ma la sua notorietà terminerà di lì a poco: sarà infatti scoperto il suo cruento crimine e terminerà in carcere, mentre le copie del suo gioco saranno ritirate.
Da qui si arriva ai titoli di coda, ma c'è anche un ulteriore finale extra che vede protagonista Pearl, la figlia di Colin Ritman (interpretato da Will Pourter diventato celebre anche per il suo ruolo in Revenant) che decide di "riesumare il gioco" ma dopo pocho tempo incapperà negli stessi errori di Stefan.
Stefan non può cambiare il passato
Tra le varie strade percorribili durante il film, c'è n'è una che porta dritti al passato del ragazzo segnato dal trauma della morte della madre.
Stefan scopre la cassaforte del padre e le combinazioni a disposizioni sono davvero innumerevoli: da PAX, il demone presente nel videogioco, a PAC, il programma di controllo, fino ad arrivare a JFD, le iniziali dell'autore del librogame e TOY.
Scegliendo questa ultima opzione il protagonista ritrova il suo coniglio di peluche che gli era stato sottratto dal padre quando era bambino.
Si ritroverà dunque catapultato nel passato, precisamente a quella mattina in cui la madre decide di andare a trovare i nonni.
Stefan trova il suo Rabbit e decide di far compagnia alla madre, ma ciò nonostante il treno deraglierà e provocherà la morte di entrambi.
Morte che per Stefan avverrà in entrambe le linee temporali: sia in età fanciullesca che da ragazzo, nello studio della sua terapista.
Il finale extra di Bandersnatch
Nonostante il gioco sia uscito da meno di due settimane, è stato già trovato un finale extra.
Stefan si ritrova sul pullman che lo porta per la prima volta nella sede della Thuckersoft, ma questa volta nel walkman viene inserito proprio il suo Bandersnatch.
Ciò provocherà dei suoni poco gradevoli, apparentemente inutili. Ma gli sceneggiatori di Black Mirror ci hanno insegnato che nulla avviene per caso.
Infatti questi suoni riprodotti sullo ZX Spectrum, il computer utilizzato per programmare il videogioco, farà comparire un QR Code.
Scansionandolo vi ritroverete sul portale della Thuckersoft dove potrete trovare i giochi dell'azienda.
Perché Netflix può rappresentare il futuro: la nostra recensione
Arriviamo al fatidico verdetto: pollice in giù o Black Mirror: Bandersnatch viene promosso?Questa volta siamo noi ad effettuare la recensione: 3 stelle su 5.
Capolavoro oppure buco nell'acqua? La verità sta nel mezzo, non è la prima volta che assistiamo ad un film interattivo.
Ma se a questa tipologia di pellicola abbiniamo un colosso come Netflix allora possiamo pensare che questa potrebbe essere una strada che sarà percorsa più volte in futuro.
Stando ai dati svelati dal report annuale effettuato da We Are Social e Hootsuite infatti il tempo trascorso sulle piattaforme streaming è in media di 4 ore al giorno.
Ecco perché Netflix può rappresentare il futuro, ma c'è sempre da migliorarsi.
La scelta in molti casi è di fatto pilotata e la trama poteva essere più articolata, ma tutto sommato l'idea di creare una nuova forma d'intrattenimento, mettendo al centro delle scelte lo spettatore piace eccome, specie se le possibili combinazioni superano i 5 milioni...
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