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Gmail conosce i nostri acquisti online e non solo...
Google attraverso il servizio Gmail tiene traccia dei nostri acquisti effettuati online. Una notizia che riapre il dibattito sulla privacy, topic trend di questo ultimo biennio dopo lo scandalo Cambridge Analytica che tanto ha fatto penare il "povero" Zuckerberg.
Ecco come scoprire se Google tiene traccia anche dei tuoi acquisti online
La lista degli acquisti può essere visualizzata in una pagina apposita all'interno delle impostazioni del proprio account Google.
Ciò che risalta subito è la quantità di informazioni raccolta da Big G: il prodotto acquistato, la data in cui è avvenuta la transazione, la spedizione e la consegna oltre all'indirizzo ed ovviamente anche il prezzo.
E' possibile eliminare questo elenco, ma la procedura è abbastanza lenta: bisogna eliminare una voce dell'elenco alla volta e bisogna ritornare su Gmail per eliminare l'email della ricevuta d'acquisto.
Insomma non proprio il massimo della rapidità, anzi.
Per visualizzare se Google traccia anche i tuoi acquisti online, basta cliccare qui.
Ciò che risalta subito è la quantità di informazioni raccolta da Big G: il prodotto acquistato, la data in cui è avvenuta la transazione, la spedizione e la consegna oltre all'indirizzo ed ovviamente anche il prezzo.
E' possibile eliminare questo elenco, ma la procedura è abbastanza lenta: bisogna eliminare una voce dell'elenco alla volta e bisogna ritornare su Gmail per eliminare l'email della ricevuta d'acquisto.
Insomma non proprio il massimo della rapidità, anzi.
Per visualizzare se Google traccia anche i tuoi acquisti online, basta cliccare qui.
Acquisti online tracciati, la risposta di Google
A lanciare la notizia ci ha pensato CNBN con un report dettagliato sulla questione.
Il tutto non è poi così sorprendente ma ci sono dei punti interrogativi che lasciano non pochi dubbi in merito.
Ed anche la risposta proveniente dalla Silicon Valley non è proprio esauriente.
Il colosso americano ha affermato infatti di lavorare ad un miglioramento di questa funzionalità.
Al portale The Verge, Big G ha invece spiegato il perché esiste qualcosa di simile:
Il tutto per ottenere sempre più informazioni ed incrementare in maniera oculata il proprio database per ottenere un profilo sempre più definito dei propri utenti.
Una pratica che già avviene con gli istituti bancari, ad esempio, ma che nelle mani di Google, che può raccogliere un'infinità di informazioni ulteriori, fa storcere un po' il naso.
Nonostante le promesse di non utilizzare questi dati per il remarketing e che la dashboard sia visibile solo all'utente, sorge spontanea una domanda:
Perché non pubblicizzare tale funzione se ritenuta così importante e preziosa per i propri utenti?
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Il tutto non è poi così sorprendente ma ci sono dei punti interrogativi che lasciano non pochi dubbi in merito.
Ed anche la risposta proveniente dalla Silicon Valley non è proprio esauriente.
Il colosso americano ha affermato infatti di lavorare ad un miglioramento di questa funzionalità.
Al portale The Verge, Big G ha invece spiegato il perché esiste qualcosa di simile:
"Per visualizzare facilmente e tenere traccia dei propri acquisti, degli abbonamenti e delle prenotazioni in un unico posto, abbiamo creato un luogo privato che può essere visualizzato solo dalla persona interessata. Le informazioni possono essere cancellate in qualsiasi momento. Non usiamo nessuno di quei dati ricavati da Gmail per mostrare annunci pubblicitari, e questo comprende anche le email con le conferme mostrate nella pagina “Acquisti”.D'altra parte però sembra praticamente cosa fatta l'intesa tra Mastercard e Google per collegare non solo gli acquisti effettuati sul web, ma anche quelli offline.
Il tutto per ottenere sempre più informazioni ed incrementare in maniera oculata il proprio database per ottenere un profilo sempre più definito dei propri utenti.
Una pratica che già avviene con gli istituti bancari, ad esempio, ma che nelle mani di Google, che può raccogliere un'infinità di informazioni ulteriori, fa storcere un po' il naso.
Nonostante le promesse di non utilizzare questi dati per il remarketing e che la dashboard sia visibile solo all'utente, sorge spontanea una domanda:
Perché non pubblicizzare tale funzione se ritenuta così importante e preziosa per i propri utenti?
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